Cefalea: è possibile risolvere con l’Osteopatia?

Quando parliamo di “mal di testa” parliamo di un problema che, secondo i recenti studi, colpisce ogni anno circa 6 milioni di persone. Il dato più incredibile è l’ingente spesa che ognuno deve sostenere a causa dei farmaci per ovviare questo problema: circa 450 euro l’anno!! In questo, l’Osteopatia può davvero tornare molto utile, poiché limita sia la spesa economica, sia gli effetti collaterali legati al trattamento farmacologico.

Parlando di  mal di testa possiamo citarne due forme molto comuni: l’emicrania, e la cefalea muscolo-tensiva. Questi due tipi di mal di testa hanno origini molto diverse tra loro, ma hanno in comune il poter giovare del trattamento osteopatico. Vediamo come.

Mal di testa e cefalea: come si può intervenire?

Certo è, che il mal di testa è la conseguenza di tensioni di strutture del corpo.
Queste tensioni possono avere molteplici origini, ecco perchè ogni mal di testa è diverso da un altro.
Ognuno di noi accusa mal di testa dopo svariati avvenimenti, che possono essere una grande abbuffata, o la concomitanza con il ciclo mestruale per quanto riguarda le donne, mentre altri ne risentono al cambio del tempo.

In questi casi, i sistemi che l’osteopata dovrà indagare saranno viscerali: l’intestino, il fegato, passando per l’utero e le ovaie nel caso di un mal di testa che si accompagna al ciclo mestruale o all’ovulazione. Questo genere di trattamento, chiamato “osteopatia viscerale”, ha lo scopo di far funzionare meglio gli organi che si trovano in difficoltà, liberando col trattamento manuale le tensioni ed eliminando quindi ogni qualsivoglia condizione che può portare al mal di testa.

Altre volte, invece, l’origine è cervicale: questo tipo di mal di testa è molto comune, e anche qui l’osteopatia offre un valido aiuto. In questo caso il trattamento sarà mirato a togliere quelle tensioni ai muscoli del collo che, comprimendo leggermente i nervi delle vertebre cervicali, possono essere alla base di tensione e rigidità che si sfogherà poi nel mal di testa, ed a volte anche in vertigini o senso di pesantezza dal collo fino al braccio o alla mano. Non bisogna poi sottovalutare anche i vecchi colpi di frusta: anche questi possono essere causa di mal di testa, anche se dovesse comparire dopo diverso tempo, il trauma subito irrita profondamente i muscoli ed i legamenti cervicali!

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Quali sono i tipi di mal di testa?

Vi sono vari tipi di cefalea, che vengono distinti a seconda della durata, dell’intensità del dolore e della regione della testa interessata.

  • Emicrania
    L’emicrania è un tipo di cefalea che colpisce solo una parte del cranio, generalmente il lobo frontale, temporale o orbitale, presentandosi con un dolore pulsante che aumenta se si fanno movimenti bruschi. La predisposizione all’emicrania è ereditaria, ed è un disturbo che colpisce in prevalenza le donne. Diarrea, nausea, pallore e vomito accompagnano spesso l’emicrania, insieme alla cosiddetta “aura”: disfunzioni della vista, formicolii agli arti e altri disturbi neurologici. Le emicranie, con o senza aura, hanno, in genere, una durata variabile dalle 3 alle 7 ore, e si presentano spesso, durante la gravidanza, anche in quelle donne che non ne hanno mai sofferto. Si ritiene che l’emicrania sia dovuta alla contrazione e poi alla successiva dilatazione dei vasi sanguigni che circondano il cervello, un movimento in grado di irritare le terminazioni nervose.
    Emicrania cronica parossistica.
    Anche questa forma di Emicrania è a netta prevalenza femminile, tanto che in passato si pensava che gli uomini non potessero soffrirne. Caratterizzata da attacchi di dolore brevi ma intensi e ripetuti più volte durante la giornata, talvolta si accompagna a sudorazione della fronte, fotofobia e desiderio di distendersi, e può aggravarsi o ripresentarsi scuotendo la testa.
    Cefalea a grappolo.
    Detta così per l’intensità degli attacchi, che si ripetono nel tempo con notevole frequenza, la cefalea a grappolo colpisce soprattutto gli uomini oltre i 40 anni, è più rara e sembra avere una minore componente di ereditarietà. Questa cefalea causa un dolore continuo e bruciante, ma di minore durata rispetto all’emicrania (circa di tre ore al massimo), localizzato nella zona orbitale, e si accompagna a lacrimazione, sensibilità alla luce e congestione nasale. Talvolta la cefalea a grappolo si presenta durante il sonno notturno sotto forma di un intenso dolore capace di indurre il risveglio, anche perché chi ne soffre avverte un fastidio più forte se si trova in posizione distesa.
    Cefalea tensiva.
    Si definisce “cefalea tensiva” quella forma molto comune di mal di testa che è causata dalla contrazione localizzata dei muscoli del collo. Colpisce generalmente gli studenti e le persone che fanno attività sedentarie. Questo fenomeno, che è quasi sempre da imputarsi a stress, tensione o stato ansioso, è caratterizzato da un dolore costante e non pulsante, che si aggrava se si fa pressione sui muscoli tesi. Vi è poi una forma di cefalea tensiva cronica che si ripresenta quasi ogni giorno, provocando in chi ne soffre un senso di pesantezza e un sonno disturbato, e che è una degenerazione della cefalea tensiva occasionale. A differenza delle emicranie, le cefalee tensive migliorano facendo attività fisica leggera e curando maggiormente l’ambiente di lavoro e la camera da letto: può servire assumere una posizione più corretta alla scrivania e cambiare cuscino e materasso.
    Emicrania oftalmoplegica.
    L’emicrania oftalmoplegica è una forma rara di cefalea, che si presenta con un attacco annuale dalla durata di 3-4 giorni. Questa emicrania provoca paresi ai nervi cranici, in assenza di lesioni. Il dolore si presenta pulsante e di forte intensità e può colpire entrambi i lati della testa, alternandosi. Sono sintomi frequenti la nausea e il vomito e l’oftalmoplegia (raddoppiamento delle immagini), che dura per qualche tempo. Vi sono poi delle cefalee che sono sintomo di una patologia più grave.
    Nevralgia del trigemino.
    La nevralgia del trigemino è una cefalea che si presenta solitamente dopo i 50 anni, e che può essere dovuta a processi infiammatori, tumorali, fratture a livello facciale ed endocranico, aneurismi o Sclerosi Multipla. Si presenta con un dolore intenso e bruciante che insorge improvvisamente in seguito a movimenti del viso, anche molto elementari, come il farsi la barba, ridere, sbadigliare. Chi soffre di questa cefalea presenta spesso sul volto delle zone sensibili che, stimolate, inducono il dolore di testa che, generalmente, non ha lunga durata ma induce uno stato psicologico di continua preoccupazione.
    Cefalea neoplastica.
    La cefalea neoplastica, invece, è dovuta a patologie tumorali endocraniche. Si presenta come un dolore intermittente, profondo e localizzato nella zona del tumore, e insorge spesso in concomitanza con un’infezione acuta delle vie respiratorie. Questa cefalea è più avvertita di notte, tanto da costringere chi ne soffre a dormire con la testa in posizione rialzata. Nausea, vomito, vertigini e turbe psichiche accompagnano spesso questo stato patologico.
    Cefalea da emorragia sub-aracnoidea.
    Si definisce cefalea da emorragia sub-aracnoidea un dolore di testa lancinante e localizzato nella zona occipitale, che poi può estendersi lungo il collo. Il dolore insorge improvvisamente, in concomitanza con l’emorragia e può provocare uno svenimento, dovuto al fatto che la pressione intracranica diviene uguale a quella sanguigna. Una violenta cefalea permane in seguito all’emorragia, per cui è necessario sottoporsi ad immediate cure mediche.
Conclusione: cosa puoi fare con il tuo mal di testa?

Quello che è certo è che non si può considerare un mal di testa uguale ad un altro. Spesso le tensioni possono essere presenti da tanto tempo oppure essere particolarmente nascoste: ogni persona va valutata dipendentemente dala sua storia, dagli interventi chirurgici, stress o traumi del passato, bisogna tenere conto delle sue abitudini e stile di vita per poter agire su più fronti in modo da risolvere il problema alla radice limitando allo stretto necessario l’uso dei farmaci.
L’obiettivo sarà risolvere il problema ed il dolore, ma il modo migliore per arrivarci è sempre partendo dalla persona, dalla sua storia e dalle sue abitudini se si vuole ottenere un effetto che sia duraturo.

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